È appena sbarcato su Prime Video l’ultimo adattamento a Il giardino segreto, romanzo scritto nel 1910 da Frances Hodgson Burnett. Il nuovo film, diretto da Marc Munden, colpisce subito per fotografia e scelta del cast. Colin Firth e Julie Walters affiancano i giovanissimi protagonisti di questa storia delicata e immancabile. Ma saranno riusciti a rendere giustizia al grande classico?
Il giardino segreto: una storia senza tempo
Mary Lennox non ha ancora compiuto dieci anni, quando perde i genitori a causa di un’epidemia di colera. Dall’India, dove viveva con la famiglia, la piccola viene rimandata in Inghilterra, nella casa di uno zio disposto a prenderla con sé. Per Mary comincia così una nuova vita, all’apparenza molto meno colorata ed emozionante di quella che aveva in India.
Nella grande magione di Lord Archibald Craven (Colin Firth), infatti, è vietato correre e urlare. Le tende sono quasi sempre tirate, e per la piccola Mary non resta che esplorare i dintorni, e la sconfinata brughiera che circonda la casa. È così che la giovane avventuriera scopre un meraviglioso giardino, tenuto chiuso da un grande cancello. Un giardino che sembra celare più di un segreto, compreso quello collegato alla malattia del misterioso cugino Colin.
Con l’aiuto di Dickon, giovane esperto di piante e animali, Mary scoprirà infatti che l’intera famiglia è avvolta nei segreti. E che lei stessa sa meno cose dei suoi genitori di quante potesse immaginare.
Sempre alla ricerca del giardino segreto
Il giardino segreto torna a vivere su schermo, grazie al nuovo adattamento di Marc Munden. L’ultimo era stato quello del 1993 di Agnieszka Holland, capace di introdurre un’intera generazione all’opera della Hodgson Burnett. La storia di Mary Lennox si apre sempre in India, ma questa volta non nel 1800 bensì nel 1947, in un mondo che porta indossi i segni della Seconda Guerra Mondiale.
Questo è solo il primo dei numerosi cambiamenti fatti insieme a Jack Thorne, sceneggiatore già noto su questi lidi per Radioactive ed Enola Holmes. Più magia e più contrasto tra la bellezza del giardino e la cupezza della villa dei Craven, ad esempio; e molto più spazio al passato e alle vite delle due donne che hanno influito sulla crescita e la personalità di Mary e del cugino Colin.
Si affievolisce anche il ruolo del pettirosso che svela alla protagonista il mondo incantato chiuso dietro il cancello, che qui viene affidato allo scodinzolante e simpatico Hector. Eppure il risultato non dispiace, e anche se rispetto al film della Holland qui si gioca molto di più con l’impatto visivo e meno sulla narrazione, il cuore della storia rimane piacevolmente intatto.
Mary Lennox (qui interpretata da una giovane e poco conosciuta Dixie Egerickx) è infatti sempre la piccola orfana in cerca di sé e di una famiglia, e il messaggio di speranza che la Hodgson Burnett ha affidato ai suoi piccoli lettori continua ad arrivare in tutta la sua potenza. Complici una regia fluida e interessante e un cast capace di mantenere viva l’attenzione anche degli spettatori più piccini.
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