Se vi siete impressionati vedendo un topo bello grosso passarvi davanti, evidentemente non avete mai visto un Capibara. Tra tutti i roditori (inclusi i castori e le nutrie), il capibara è infatti quello che presenta le dimensioni maggiori sulla Terra.
Chiamato differentemente a seconda della nazione dove se ne parla (chigüire, chigüiro o fercho in Colombia e in Venezuela, carpincho in Argentina, Paraguay e Uruguay, capivara in Brasile e ronsoco in Perù), questo mammifero semi-acquatico sudamericano presenta una stretta parentela con altri roditori come le cavie peruviane, di cui può essere considerato una versione più grande.
Anche se perfettamente in grado di vivere da soli, a volte questi grandi roditori possono abitare in gruppi di oltre quaranta esemplari. Ogni anno, solitamente, le femmine arrivano a partorire cucciolate che mediamente sono di quattro o cinque piccoli.
La vita di un capibara: nuotare e proteggersi dai predatori
La loro forma, simile a quella di un maialino, consente loro di vivere comodamente nelle acque presenti all’interno di giungle e foreste che periodicamente si allagano e presentano molteplici zone caratterizzate dalla giusta umidità.
Per nuotare, i capibara possiedono delle dita palmate che permettono loro di muoversi con facilità, ed un pelo adatto ad asciugarsi velocemente nel passaggio dall’acqua alla terra ferma.
Anche la testa del capibara sembra essere progettata per gestire al meglio le immersioni, grazie alla concentrazione degli organi sensoriali nella parte alta del capo, il quale assume la funzione di un vero e proprio periscopio.
Come spesso accade, infatti, la natura permette alla maggior parte degli animali di difendersi (o quantomeno scappare) dai predatori, che nel caso del capibara non sono pochi: uccelli rapaci, serpenti, volpi e giaguari che volentieri arricchirebbero il loro pasto giornaliero con un succulento capibara.
Questi simpatici roditori, inoltre, non presentano un ciclo sonno-veglia stabile, in quanto i loro ritmi sono dettati dalla stagione e proprio dai possibili predatori in circolazione. Anche la stagione riproduttiva può variare nell’arco dell’anno, in questo caso in base all’habitat in cui vivono.
Il cibo e il “relax” dei capibara
Il cibo dei capibara consiste in una grande varietà di piante diverse (sia acquatiche che terrestri), così come nelle loro stesse feci. L’elevato contenuto di proteine di queste ultime infatti permettono di digerire una seconda volta i pasti consumati.
Ma ai capibara, a quanto pare, piace anche tanto stare semplicemente a mollo in acqua. Alcuni anni fa diventò virale il video di alcuni roditori custoditi presso lo zoo di Saitama, in Giappone, dove vasche d’acqua a 40 gradi permettevano loro di rilassarsi godendo di temperatura più vicine a quelle delle loro terre di origine: una vera e propria piscina termale!
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