Difficile trovare un modo migliore per lasciare questa terra. Sean Connery si è spento stanotte nel sonno, circondato dalla propria famiglia nella sua residenza di Nassau. All’età di 90 anni ci lascia uno degli attori più noti e amati del cinema internazionale. Il primo, e per molti l’inimitabile James Bond si lascia dietro generazioni di fan che sono cresciute grazie alle sue interpretazioni. E noi ne ripercorriamo i passi per rendergli omaggio, raccontandovi alcuni degli indimenticabili personaggi che l’hanno reso l’attore che tutti amiamo.
Gli anni ’50 e i primi ruoli
Sean Connery comincia la sua carriera negli anni cinquanta, affacciandosi sulle scene inglesi con i primi ruoli a teatro. Nel 1953, l’aspetto da sex symbol che anni dopo lo farà amare al cinema gli vale un terzo posto nel concorso di Mister Universo, nel quale rappresenta la sua amata Scozia. Il concorso è la spinta della quale ha bisogno per entrare nel mondo dello spettacolo.
Grazie a questa vittoria, infatti, negli anni successivi Connery interpreta diverse parti importanti in film come Il bandito dell’Epiro di Terence Young nel 1957 e Darby O’Gill e il re dei folletti, prodotto da Walt Disney nel 1959 e diretto da Robert Stevenson.
Sean Connery e il suo 007 indimenticabile
È però nel 1962 che la carriera di Connery ha una svolta. Il suo talento e il suo aspetto gli valgono infatti il ruolo di James Bond nel primo capitolo della saga dedicata all’agente 007, tratta dai romanzi di Ian Fleming. Carismatico e accattivante, Sean Connery veste i panni dell’agente di Sua Maestà per ben sette pellicole, imprimendosi nell’immaginario degli spettatori per tutti i decenni a venire.
Nel 1967, arrivato al quinto film, Agente 007 – Si vive solo due volte di Lewis Gilbert, Connery decide di abbandonare i panni di Bond. Il suo timore è quello di portato addosso per sempre l’immagine di 007, e di venire invariabilmente identificato in quel ruolo per il resto della sua carriera.
Tornerà però a calcare le scene come Bond nel 1971, a seguito di lunghe e complicate trattative, nel film Agente 007 – Una cascata di diamanti di Guy Hamilton. Ma questa sarà l’ultima volta in cui interpreterà Bond in un film ufficiale della serie, passando dunque il testimone all’altrettanto abile Roger Moore.
Una carriera costellata di interpretazioni incredibili
La carriera di Sean Connery non è certo destinata a interrompersi con la rinuncia del ruolo di 007. Da questo momento in poi, Connery accetterà infatti un numero elevatissimo di ruoli, dimostrandosi non solo un attore capace e convincente, ma soprattutto un interprete versatile e indimenticabile. Solo per citare alcuni dei primi ruoli più famosi, ricordiamo Marnie di Alfred Hitchcock (1964) e il ruolo da protagonista in 1855 – La prima grande rapina al treno di Michael Crichton (1979).
Tra gli anni ’60 e i ’90 vediamo Sean Connery cambiare volto e pelle infinite volte. Le sue metamorfosi non cancelleranno mai il successo e la fama legata a 007, ma lo consacreranno anzi a tutti gli effetti come uno degli attori più amati e più stimati dell’intera Hollywood.
In Italia, uno dei ruoli che più ricordiamo è senz’altro quello del monaco francescano Guglielmo da Baskervile ne Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (1986); ruolo che è valso a Connery un Premio BAFTA come miglior attore protagonista.
Ma è con The Untouchables – Gli intoccabili di Brian De Palma che nel 1987 Sean Connery raggiunge quello che per molti è considerato l’apice della sua carriera. L’anno stesso, infatti, Connery vince l’Oscar come miglior attore non protagonista. Il suo Jimmy Malone, poliziotto fiero e fermo difensore della giustizia è uno dei migliori personaggi che il genere poliziesco abbia mai portato in scena.
Gli ultimi ruoli e il ritiro dalle scene
Dagli anni ’90 ai primi 2000, Sean Connery compare spesso al cinema, in ruoli spesso di supporto ma che comunque si imprimono nel nostro immaginario. Tra questi ricordiamo lo studioso e appassionato padre di Harrison Ford in Indiana Jones e l’ultima crociata di Steven Spielberg; Marko Ramius, in Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan; re Artù ne Il primo cavaliere, con Richard Gere e Julia Ormond.
E infine Allan Quatermain ne La leggenda degli uomini straordinari di Stephen Norrington, film che, tra l’altro, segnerà anche il suo ritiro definitivo dalle scene.
Sean Connery: una vita al servizio dell’arte
Oltre 50 anni in scena e un’intera vita dedicata all’arte cinematografica e all’intrattenimento. Sean Connery ci lascia portando con sé il ricordo di un attore non solo bello e carismatico, ma anche immensamente bravo. L’immagine di quel primo 007 non è mai sbiadita, ma questo non ha impedito a Connery di costruire una carriera fatta di personaggi memorabili e di una passione che non si è spenta mai davvero fino alla fine.
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