Il complesso di Stonehenge, fin dal suo rinvenimento, ha dato il via alle teorie più fantasiose. Il 23 settembre 2020 però, grazie ad una nuova scoperta archeologica, il suo mistero è stato risolto.
Stonehenge, fin dalla sua scoperta, è stata oggetto di numerose teorie, più o meno fantasiose, mentre i ricercatori tentavano di scoprire la sua vera storia.
È uno dei monumenti più iconici, e duraturi, del Regno Unito, ancora in piedi fin dalla Preistoria.
Il motivo per cui è stato costruito è una domanda a cui ha portato ad un dibattito senza fine, ma il 23 settembre 2020 gli scienziati hanno dichiarato di aver risolto finalmente il suo mistero.
Per la prima volta i resti di una cremazione umana, ritrovati nel sito, sono stati datati al radiocarbonio.
Il sito di Stonehenge? Altro che cerchio druidico, era un cimitero
I risultati hanno rivelato che, per almeno 500 anni, fin dal 3000 avanti Cristo (anno in cui il complesso venne costruito), Stonehenge è stato utilizzato come cimitero.
Mike Parker-Pearson, dell’Università di Sheffield, che ha guidato i lavori nel 2004, ha dichiarato:
“È chiaro che le sepolture furono una componente fondamentale in tutte le fasi della crescita di Stonehenge. Il complesso era un cimitero che è cresciuto molto nel corso dei secoli.”
Gli archeologi avevano precedentemente ipotizzato che il sito fosse utilizzato come cimitero solo tra il 2800 e il 2700 avanti Cristo.
I resti datati al carbonio, analizzati per la prima volta nel 2004, erano tre delle 52 sepolture di cremazione originariamente scavate negli anni Venti.
Questi tre sono stati conservati in un museo locale, mentre i restanti 49 vennero riseppelliti in fretta e furia perché si pensava che non avessero alcun valore scientifico.
I resti umani più antichi sono stati trovati in uno dei 56 pozzi che circondano Stonehenge, chiamati Aubrey Holes, che risalgono alle prime fasi di Stonehenge (3000 avanti Cristo).
Anche i resti risalgono a questo periodo, più precisamente tra il 3030 e il 2880 avanti Cristo.
Tuttavia il fatto che Stonehenge fosse un luogo di sepoltura non è necessariamente la prova che il suo scopo principale fosse quello di un cimitero.
Stonehenge: Christopher Chippendale “I luoghi cerimoniali hanno molti significati.”
Christopher Chippendale, curatore del Museo Archeologico dell’Università di Cambridge, ha dichiarato che i luoghi cerimoniali possiedono numerosi significati.
Per esempio, anche le chiese sono piene di sepolture perché sono luoghi sacri, ma questo non vuol dire che sia il loro scopo principale:
“Questa scoperta è un’altra parte del puzzle, ma non la risposta finale.”
Tim Darvill e Geoff Wainwright, dell’Università di Bournemouth, hanno un’altra teoria sul motivo per cui Stonehenge sia stata costruita.
I due studiosi credono che, l’arrivo di nuove pietre, segnasse una transizione nell’uso del sito come centro di guarigione – insomma, una sorta di Lourdes preistorica:
“Non credo che le nuove date cambino di una virgola tutto quello che già sapevamo, ovvero che praticamente le sepolture risalivano a prima del 2500 avanti Cristo.”
Per Darvill si tratta comunque di un buon passo in avanti, anche se i nuovi dati rafforzano semplicemente la loro ipotesi che, dopo il 2500 avanti Cristo, quando le pietre iniziarono ad essere montate, le sepolture diminuirono e le pietre diventarono il fulcro del monumento.
Di Francesca Orelli
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