Risale a pochi giorni fa la prima protesta: nel cartellone del Festival della Bellezza 2020 di Verona non sono contemplate le donne. Nella nuova edizione del noto festival a tema Eros e Bellezza sono infatti previsti ben 28 ospiti, di cui solo una donna: Jasmine Trinca, attrice vincitrice di due David di Donatello e due Nastri d’argento. E le altre, che fine hanno fatto?
#tuttimaschi: e il web esplode contro il Festival della Bellezza
A lanciare il primo appello contro il Festival della Bellezza (e il primo #tuttimaschi) è Letizia Pezzali, scrittrice di casa Einaudi, che con un tweet al vetriolo dichiara:
“Il Festival della Bellezza si tiene in Arabia Saudita, presumo. #TuttiMaschi. O mi perdo qualcosa? Correggetemi se sbaglio. Comunque raghe perché non organizziamo un Festival della Bruttezza? Peraltro è un argomento meraviglioso.“
Il programma del Festival della Bellezza prevede molti ospiti illustri. Da Sgarbi a Baricco, passando per Mogol, Bennato e Recalcati. Ma nessuna donna a intervenire sul palco, per molti un vero e proprio passo indietro nel tempo.
Anche Michela Murgia si schiera in prima linea contro il Festival della Bellezza. La scrittrice sarda nei scorsi giorni ha contattato i colleghi protagonisti dell’evento chiedendo loro come mai non si sono alzati in difesa della parità di rappresentanza. Tra le risposte ricevute, spicca quella di Mogol:
“Non sono d’accordo con le polemiche che si sono scatenate” ha dichiarato il cantautore. “Si deve ragionare in base ai valori espressi dalla manifestazione, in cui credo si parli di bellezza in senso generale, non penso fosse obbligatorio metterci donne, non è il criterio di scelta giusto in questa occasione. Allora se fossero state tutte donne si sarebbe parlato di scelta femminista? Non credo.”
Intanto, il Festival ha emesso un comunicato, nel quale gli organizzatori dichiarano: “Molte altre figure femminili sono state invitate, ma non se la sono sentita di intervenire in un periodo difficile in un contesto particolare come l’Arena di Verona.”
Maggie Taylor e Il caso della locandina rubata
A inasprire la situazione arriva anche il caso Maggie Taylor. La celebre artista statunitense, raggiunta da alcuni dei suoi fan italiani, ha infatti scoperto che gli organizzatori hanno scelto una delle sue opere come locandina dell’evento. Peccato però che nessuno l’abbia informata in anticipo dell’utilizzo (né le siano pervenuti gli utili per il suo sfruttamento).
“Un fan del mio lavoro mi ha appena avvisata che un festival a Verona, in Italia, sta usando illegalmente molte delle mie immagini per i loro poster e sito web” si legge sulla sua pagina Facebook. “È anche controverso: un festival su eros e bellezza e stanno usando la mia immagine ′Ragazza con un abito da api’ di una minorenne. … Che cosa disgustosa, è una flagrante violazione del copyright”.
E su questo, come si sono difesi gli organizzatori? Ancora attendiamo un comunicato ufficiale. Nel frattempo, dal sito è stata rimossa l’immagine incriminata.
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