Abramo Lincoln: come usò il telegrafo per vincere la Guerra di Secessione
Se Abramo Lincoln tornasse in vita ai giorni nostri, probabilmente passerebbe le prime 48 ore davanti ai social network, agli smartphone, ai computer e a tutti gli apparecchi i-Tech del nostro tempo.
Pochi lo sanno, ma il presidente americano aveva una vera e propria passione per la tecnologia, in particolare per quella avanguardistica, con la quale non solo vinse la Guerra di Secessione Americana, ma (come capita ad alcuni giovani del XXI secolo) soleva anche dormire, così da poterla usare più facilmente e in modo tempestivo.
Non ci credi oppure ti sembra che stiamo esagerando? In tal caso prova a leggere la storia del presidente Abramo Lincoln e del suo rapporto (davvero morboso) con il telegrafo.
Abramo Lincoln, il primo “presidente via cavo” della storia
Quasi 150 anni prima dell’avvento degli sms, dei tweet e delle email, il presidente Abramo Lincoln diventò il primo “presidente via cavo” della storia, abbracciando una delle prime tecnologie di messaggistica elettronica che siano mai state inventate dall’uomo, ovvero il telegrafo.
Certo, la maggior parte di noi ricorda il sedicesimo presidente degli Stati Uniti per il suo discorso appassionato e che diede un feroce scacco matto ai sudisti (e ai simpatizzanti della schiavitù), ma pochi si rammentano dei quasi 1000 telegrammi, la maggior parte di dimensioni ridotte, che scrisse durante tutta la sua presidenza e che contribuirono a fargli vincere la Guerra di Secessione.
Il governo federale era stato lento, troppo lento, nell’adottare il telegrafo dopo il primo messaggio di prova, inviato con successo da Samuel Morse nel 1844.
Prima della Guerra Civile Americana, i dipendenti federali che dovevano inviare un telegramma dalla capitale della nazione dovevano attendere in linea con il resto del pubblico presso l’ufficio telegrafico della città dove operavano.
Dopo lo scoppio del conflitto, il Corpo Telegrafico Militare degli Stati Uniti (creato da poco) intraprese il lavoro di posa di oltre 15 miglia di filo telegrafico attraverso i campi di battaglia, che trasmettevano notizie quasi istantaneamente dalle prime linee ad un ufficio telegrafico che era stato istituito all’interno della vecchia biblioteca dell’Edificio del Dipartimento di Guerra adiacente alla Casa Bianca nel marzo del 1862.
Abramo Lincoln? Dormiva su un lettino nell’ufficio del telegrafo durante le battaglie cruciali
Lincoln, che aveva un interesse viscerale per la tecnologia e, ancora oggi, rimane l’unico presidente americano ad aver depositato un brevetto, trascorse buona parte della sua presidenza nell’ufficio telegrafico del Dipartimento di Guerra, ben più che in altri luoghi della Casa Bianca.
Essendo un presidente che desiderava ardentemente sapere tutto, fece tracciare un percorso che, dalla Casa Bianca, attraversava tutto il prato fino a raggiungere il Dipartimento di Guerra, questo per monitorare tutte le ultime informazioni dell’Intelligence americana che arrivavano a tratti e a puntini.
David Homer Bates, uno dei quattro membri originali del Corpo Telegrafico Militare degli Stati Uniti, raccontò che Lincoln, dopo essere entrato nella Stanza del Telegrafo, si sedeva ad una scrivania situata vicino ad una finestra, e che dava su Pennsylvania Avenue, e qui leggeva tutta la pila di telegrammi nuovi che erano arrivati.
E, quando il telegrafo iniziava a battere i nuovi codici, il presidente scrutava le spalle degli operatori che scarabocchiavano i messaggi in arrivo convertiti dal codice Morse in inglese.
Lincoln visitava l’ufficio quasi tutte le sere prima di andare a dormire e, a volte, dormiva anche lì, su una branda, durante le battaglie cruciali.
Durante il primo anno della sua presidenza mandava giù a malapena più di un telegramma al mese, ma ciò cambiò man mano che diventava sempre più frustrato per come stava progredendo la guerra.
Il presidente americano usò la tecnologia nascente per prendere un maggiore controllo delle azioni belliche dopo aver inviato, il 24 maggio 1862, una raffica di telegrammi diretti ai suoi generali e in cui ordinava loro di muoversi immediatamente contro le forze del generale confederato Thomas “Stonewall” Jackson.
Ufficio del Telegrafo: per Lincoln era sia un santuario sia un centro di comando
Il telegrafo permise ad Abramo Lincoln di agire come un vero comandante in capo, impartendo ordini ai suoi generali e dirigendo gli spostamenti delle forze militari in tempo quasi reale.
Per la prima volta un leader nazionale poté avere conversazioni virtuali sul campo di battaglia con i suoi ufficiali militari.
La scarsità di linee telegrafiche interstatali negli Stati del Sud, per contro, impedì al presidente confederato Jefferson Davis di fare altrettanto.
Lincoln non si fece neanche troppi scrupoli ad intervenire e ad esprimere i suoi pensieri sui telegrammi che non erano indirizzati a lui.
Il telegrafo era sia il suo grande orecchio, per origliare su ciò che stava accadendo sul campo, sia il suo braccio lungo per proiettare la sua leadership.
Quando il generale Ulysses S.Grant respinse il suggerimento del generale Henry Halleck di rimuovere le truppe dall’assedio di Petersburg, nel 1864, il presidente manifestò il suo sostegno con queste parole:
“Resisti con una presa dal bulldog, mordi e soffoca il più possibile.”
Per Lincoln, l’ufficio del telegrafo non era solo un centro di comando del XIX secolo, ma anche un santuario in cui rifugiarsi dalla folla che, tutti i giorni, si recava alla Casa Bianca per chiedere lavoro e favori:
“Vengo qui per sfuggire ai miei persecutori” scherzò una volta Lincoln con l’operatore del telegrafo Albert B.Chandler.
Raccontando storie casalinghe e facendo battute violente, il presidente fece amicizia con gli operatori dell’Ufficio del Telegrafo, lasciando perdere per un attimo le tensioni e la mancanza di cure presenti alla Casa Bianca.
E, in attesa di nuovi invii, o mentre venivano decifrati, si sarebbe concesso anche qualche commento scherzoso o avrebbe raccontato le sue inimitabili storie.
Quando la notizia della conquista di Grant di Vicksburg, in Mississippi, arrivò via filo nel 1863, Lincoln infranse tutti i regolamenti e acquistò birra per tutti gli operatori.
Fece anche un brindisi molto rozzo, e alquanto fuori dalle righe, con il telegramma del generale in mano!
L’8 aprile 1865 lo stesso Lincoln inviò un telegramma all’ufficio da City Point, in Virginia, con la notizia della cattura di Richmond da parte di Grant.
Una settimana più tardi l’ufficio diede la notizia devastante dell’assassinio di Abramo Lincoln alla nazione, attingendola dal messaggio che il Segretario di Guerra, Edwin Stanton, scrisse dal letto di morte del presidente dall’altra parte della strada rispetto al Ford’s Theatre:
“Abramo Lincoln è morto questa mattina a 22 minuti dopo le sette.”
Di Francesca Orelli
STORIA: Leggi anche:
Frecce medievali? Erano terribili quanto i proiettili di oggi
Giochi da tavolo antichi: come si divertivano i nostri antenati