L’Associazione Culturale Voci per la Libertà, insieme alla sezione italiana di Amnesty International, sabato 29 febbraio 2020 hanno annunciato i 10 nomi che, quest’anno, concorreranno per il Premio Amnesty International Italia (sezione big).
Il premio, nato nel 2003, ha come scopo quello di premiare la canzone italiana dell’anno sui diritti umani uscita nell’anno precedente e proposta da un grande interprete della musica italiana.
Voci per la libertà 2020: i 10 nominati per il Premio Amnesty International
Quest’anno, a concorrere per il riconoscimento, ci saranno:
1.Brunori Sas (Al di là dell’amore)
2.Niccolò Fabi (Io sono l’altro)
3.Levante (Andrà tutto bene)
4.Fiorella Mannoia (Il peso del coraggio)
5.Motta (Dov’è l’Italia)
6.Willie Peyote (Mostro)
7.Daniele Silvestri (Qualcosa cambia)
8.Tre allegri ragazzi morti feat Pierpaolo Capovilla (Lavorare per il male)
9.Margherita Vicario (Mandela)
10.The Zen Circus (L’amore è una dittatura)
Il vincitore, o la vincitrice, sarà annunciato/a e premiato/o in occasione della 22esima edizione di Voci per la Libertà-Una canzone per Amnesty, che si terrà dal 17 al 19 luglio 2020 a Rosolina Mare (Rovigo-Veneto).
La canzone dell’anno per i diritti umani sarà eletta da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori e referenti di Amnesty International e di Voci per la Libertà
Negli anni precedenti il premio è stato vinto da Daniele Silvestri, Ivano Fossati, Modena City Ramblers, Paola Turci, Samuele Bersani, Subsonica, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia & Frankie Hi-Nrg Mc, Enzo Avitabile & Francesco Guccini, Max e Francesco Gazzè, Mannarino, Edoardo Bennato, Nada Malanima, Brunori Sas e Roy Paci
Voci per la Libertà 2019: chi si è aggiudicato il riconoscimento durante la scorsa edizione del premio?
Nel 2019 il premio per la canzone per i diritti umani dell’anno era stato vinto da Salvagente, brano di Roy Paci&Aretuska, che per l’occasione avevano unito le forze con il rapper Willie Peyote.
Il brano, uscito nel 2018, è un chiaro riferimento non solo alla salvezza e alla pace scevra da ogni ipocrisia, ma anche alla condivisione e all’assenza di differenze tra gli esseri umani, che indipendentemente dal loro status sociale, aspettano tutti un salvagente.
In Salvagente c’è anche un chiaro riferimento ai pregiudizi, che non servono assolutamente a nulla, e anche al fatto che, spesso, il silenzio a volte rappresenta la migliore arma da utilizzare.
Di Francesca Orelli
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