Si chiama Tip-Tap il dispositivo wireless messo a punto dai ricercatori dell’Università di Waterloo (Ontario, Canada) e come lascia intendere il nome inglese coinvolge piccoli colpetti dati con la punta, in questo caso delle dita. Dietro quest’apparente piccolezza si nascondono grandi potenzialità, a partire dal settore medico-chirurgico.
La tecnologia su cui si basa questo dispositivo indossabile è l’RFID (Radio-frequency identification), la stessa in uso in negozi e supermercati con finalità antitaccheggio, come evoluzione dei tatuaggi su animali domestici e da allevamento, come contenitore d’informazioni su documenti quali carte d’identità o passaporti, o per la possibilità di accedere a servizi a pagamento in luogo del biglietto cartaceo.
L’RFID è una tecnologia di prossimità: per leggere o scrivere su questa “etichetta elettronica” (denominata tecnicamente tag o transponder) è necessario che il lettore si trovi entro il raggio di pochissimi metri.
Le antenne dei tag sono state sostanzialmente divise in due e ciascuna parte equipaggiata con tre microchip (come visibile nell’immagine fornita dall’Università di Waterloo); uno studio con l’aiuto di volontari ha permesso ai ricercatori di individuarne il posizionamento ottimale sulle dita in modo che l’utilizzo risulti il più naturale e semplice possibile. In realtà si dichiarano essi stessi sorpresi dalla non necessità di aggiungere ausili quali magneti per agevolare il compito, venendo il controllo molto naturale.
Il cablaggio o la presenza di batterie erano invece causa di effettivo disagio ma una novità significativa risiede proprio, grazie alla tecnologia RFID, nel funzionamento del dispositivo senza la necessità di essere alimentato in alcun modo.
Ora grazie a un comodo schema basato sui tocchi delle dita sarà possibile eseguire operazioni complesse in comodità. I possibili campi di applicazione sono innumerevoli, ma i ricercatori canadesi ci tengono a portare l’esempio della sala operatoria in cui il chirurgo non dovrà più dipendere da un operatore per monitoraggio, controlli e attività da svolgere tramite l’ausilio di computer durante un intervento: questa routine lenta e macchinosa ma di primaria importanza potrebbe essere sostituita dall’azione diretta del chirurgo in tempo reale, senza necessità di dover manipolare mouse o pulsanti con conseguente necessità di sterilizzazione continua e distrazione dall’uso di strumenti come il bisturi; un’altra caratteristica fondamentale del Tip-Tap consiste infatti nella possibilità di essere integrato all’interno di qualsiasi tipo di guanto, incluso quello chirurgico usa e getta, oltretutto a un costo ridicolo stimato in meno di un dollaro per ciascun transponder.
Di Corrado Festa Bianchet
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