La maggior parte degli americani, e non solo, ritiene che le aziende tecnologiche della Silicon Valley siano emerse in modo indipendente e che, tra le altre cose, vogliano sempre meno regole.
La storica Jeannette Estruth, assistente e professoressa di storia presso il Bard College e affiliata all’Harvard Berkman Klein, non è però dello stesso parere, anzi: in un suo intervento passato aveva ricordato come la Silicon Valley sia ancora adesso un progetto federale e statale:
“Le sue radici sono totalmente immerse nel governo americano” ha dichiarato. “Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale ha stipulato contratti federali con le università della Bay Area e la sua crescita era strettamente legata alla guerra.”
Inoltre, e questo è un altro aspetto sottolineato dalla Estruth, la ricerca e la conoscenza derivata dalle produzioni belliche, hanno permesso una crescita ancora più rapida della Silicon Valley:
“La gente non pensa mai alle infrastrutture, ma il boom immobiliare che è scoppiato dopo la Grande Guerra, come anche l’espansione dell’aeroporto di San Jose, si è rivelato fondamentale per la storia della Silicon Valley.”
Dopo l’audizione congressuale a cui partecipò il CEO di Facebook Mark Zuckerberg e il piano della candidata democratica Elizabeth Warren di smantellare la grande tecnologia, potremmo ora entrare in un periodo storico di maggiore responsabilità e supervisione della Silicon Valley.
Ecco 6 fatti storici inaspettati che hanno contribuito a plasmare la Silicon Valley moderna e a farla entrare nel mito, anche in Europa e nel resto del mondo.
1.La moderna Silicon Valley si è sviluppata a seguito del potenziamento delle infrastrutture durante la Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, e negli anni successivi, le ricerche universitarie sulla Guerra Fredda esplosero.
La Stanford University, così come la UC Berkeley, entrarono a far parte della creazione delle conoscenze in materia di cartografia, geografia, armi, sorveglianza e calcolo.
Con la presenza americana nel teatro della Guerra del Pacifico, la costa occidentale diventò un importante centro di costruzione navale e di trasporto delle truppe, di materiale e di cibo.
Persone, denaro e risorse si muovevano nell’area e negli spazi universitari, ponendo le basi per il boom tecnologico.
E non è finita qui: uomini provenienti da altre parti del paese, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, si trasferirono nella Bay Arena per lavoro o transitarono per recarsi a combattere in Asia e, alcuni di loro, videro in essa un posto in cui avrebbero voluto stabilirsi in futuro.
Dopo la fine del conflitto le persone rimasero, o si trasferirono, quindi furono costruite grandi quantità di alloggi.
2.Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Stanford attraversò una crisi di bilancio
Leland Stanford Junior aveva stabilito che tutta l’area universitaria fosse intorno a Palo Alto. Detto in parole povere, questi terreni non potevano essere venduti a privati, nemmeno se lo voleva l’ateneo, perché facevano parte dell’Università di Stanford.
Le terre potevano essere però affittate ed è per questo motivo che l’amministrazione, vedendo in esse un’opportunità di guadagno e di risollevarsi dalla crisi di bilancio in cui era precipitata, iniziò a darle in affitto, spesso a neolaureati che avviavano attività o laboratori.
Ciò portò, in poco tempo, alla densità di aziende tecnologiche che possiamo vedere ancora oggi intorno a Stanford.
3.L’espansione dell’aeroporto di San Jose, avvenuta negli anni Ottanta, contribuì alla nascita della Silicon Valley moderna
L’aeroporto di San Jose, tuttora attivo, contribuì a migliorare i collegamenti e il trasporto tra la California e il Giappone, creando legami commerciali tra le due aree e mettendo in moto anche i collegamenti tra l’Asia e la Silicon Valley.
Un aeroporto, che in precedenza era stato concepito per i piccoli aerei regionali, era ora in grado di ospitare i grandi jumbo jet provenienti dall’Asia, portando così anche ad un maggiore scambio di visitatori, conoscenze e investimenti.
Quello, come evidenziato anche da Estruth, fu un momento in cui la città di San Jose si assunse davvero la responsabilità del benessere dell’industria tecnologica, alla quale sarebbe poi rimasta completamente legata.
4.Nel 1957 gli “otto traditori” lasciarono il laboratorio Shockley Semiconductor per formare una società che diventò leader del settore e incubatrice di altre società
Gli “otto traditori”, come vennero soprannominati a quel tempo, lasciarono la Shockley Semiconductor per dare vita alla Fairchild Semiconductor.
Tutti, chi più chi meno, lavoravano direttamente o indirettamente con un numero considerevole di importanti aziende tecnologiche, come Intel e AMD, che diventarono presto note come Fairchildren.
Per Estruth fu il momento in cui una nuova generazione, più imprenditoriale e scavezzacollo della prima, iniziò a conquistare la Silicon Valley.
5.Le testimonianze congressuali di Mark Zuckerberg hanno segnato una nuova era di responsabilità
La Silicon Valley è anche il luogo in cui, nel 2018, Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, è stato interrogato sulle interferenze russe nelle elezioni statunitensi del 2016 e sull’accesso di Cambridge Analytica ai dati degli utenti.
A seguito di questi due nuovi scandali, piovuti sul social network, è possibile che presto inizierà un nuovo periodo di supervisione per le grandi tecnologie, al fine di proteggere gli utenti e i loro dati personali più sensibili.
6.Le proposte di Elizabeth Warren potrebbero segnare una nuova era per la Silicon Valley
La candidata democratica Elizabeth Warren, visti gli scandali recenti in cui è stato implicato Facebook, ha dichiarato la sua volontà di smantellare la grande tecnologia, in modo da renderla più controllabile.
Ciò potrebbe portare ad una rivoluzione non da poco per le aziende della Silicon Valley, che piuttosto che chiudere, preferirebbero di gran lunga essere sottoposte ad una maggiore supervisione e regolamentazione.
Di Francesca Orelli
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