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Cina: 200 nuovi soldati di terracotta ritrovati nella tomba del primo imperatore

Circa 200 nuovi soldati di terracotta, ma gli archeologi hanno specificato che potrebbero essere molti di più, sono stati ritrovati il 2 gennaio 2020 in Cina nella tomba del primo imperatore cinese, Qin Shi Huang.

Gli esperti hanno anche scoperto 12 cavalli di argilla, i resti di due carri, spade di bronzo, archi e scudi colorati.

La scoperta, annunciata dalla Xinhua News Agency, gestita dallo Stato Cinese, è stata fatta durante l’ultima campagna di scavi del pozzo numero 1 in un’area di 400 metri quadrati.

Shen Maosheng “I nuovi soldati di terracotta possono essere suddivisi in due gruppi.”

I nuovi soldati di terracotta, secondo quanto affermato da Shen Maosheng, che ha guidato lo scavo, possono essere suddivisi in due gruppi:

“Nel primo gruppo troviamo tutte le statue che stanno portando delle lance, mentre nel secondo tutte quelle armate di archi.”

L’esercito di terracotta venne costruito 2200 anni fa, ben prima della nascita di Cristo, per proteggere l’imperatore Qin Shin Huang durante il suo viaggio nell’aldilà.

L’esercito, che si compone di circa 8000 soldati, oltre 500 cavalli e 130 carri, è stato radunato nei tre pozzi principali, situati vicino al mausoleo dell’imperatore.

La tomba venne scoperta, per puro caso, nel 1974 da un gruppo di agricoltori che stava lavorando il terreno nella Cina nord-occidentale.

Gli scavi, condotti in seguito, rivelarono ben presto un enorme complesso funerario, con migliaia di soldati, ciascuno dotato di proprie caratteristiche individuali.

Gli archeologi ritengono che la tomba si estenda su una superficie di circa 38 miglia quadrate e che, oltre all’esercito di terracotta, ci sia una fossa comune in cui si trovano i resti di operai e di artigiani che, per 30 anni, hanno lavorato alla sua edificazione.

La nuova campagna di scavi nel pozzo numero 1 e la scoperta dei 200 nuovi soldati di terracotta

Nel 2009 gli studiosi hanno organizzato una nuova campagna di scavi nel pozzo numero 1.

I 200 nuovi soldati di terracotta sono stati ritrovati dopo 11 anni, premiando così gli sforzi e la costanza dei partecipanti alla spedizione.

Il progetto mira a comprendere meglio il funzionamento del sistema militare e le armi utilizzate dai soldati della dinastia Qin.

Secondo Xinshua, il pozzo numero 1 contiene 6000 guerrieri e cavalli d’argilla. Si stima che sia lungo 230 metri e largo 61 metri.

Gli scienziati stanno ancora lavorando per cercare di capire come è stato creato questo vasto esercito.

Solo l’anno scorso, i ricercatori guidati da Marcos Martinon-Torres, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Cambridge, hanno annunciato che le armi trovate sul sito si erano notevolmente conservate a causa delle condizioni naturali delle fosse in cui erano state sepolte.

In precedenza si era pensato che fossero state rivestite con una sorta di tecnologia antiruggine molto avanzata per l’epoca.

“In un certo senso l’esercito di terracotta è come un parco giochi straordinario per gli archeologi: è grande, complesso, ben conservato, scavato in modo meticoloso e divertente” ha dichiarato Martinon-Torres a Newsweek. “Divertente perché solleva numerose domande che richiedono approcci collaborativi su misura e che ci divertono tutti.”

Anche se la dinastia Qin è durata solo 15 anni, è stata la prima volta in cui la Cina è stato governata come un paese unificato.

E, oltre all’esercito di terracotta, l’imperatore Qin Shin Huang lasciò dietro di sé un’altra meraviglia che si può ammirare ancora oggi: la Grande Muraglia Cinese.

Di Francesca Orelli

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