Nella nostra analisi della scala del male di Michael Stone, vediamo ora i due gruppi che rappresentano la discesa più profonda nei meandri della violenza e della cattiveria.
Dall’8° livello al 16° troviamo tutte quelle persone e tutti quei comportamenti che, anche se molto violenti, non corrispondono sempre con precisione ad una personalità psicopatica (anche se ci sono caratteristiche isolate o temporanee che effettivamente la mostrano).
Livello 8: persone che hanno un alto livello di rabbia repressa. Sono i profili a cui basta un motivo anche minimo o una specifica situazione per “esplodere” e commettere un atto violento.
Livello 9: a questo livello della scala della malvagità troviamo già amanti gelosi con alcuni tratti psicopatici.
Livello 10: i classici “sicari”, individui che uccidono a sangue freddo per soldi, oppure se la persona in questione si interpone nel raggiungimento dei loro obiettivi. Sono egocentrici, anche se non presentano una vera e propria personalità psicopatica.
Livello 11: in questo livello vengono categorizzati i soggetti con tratti psicopatici più definiti.
Livello 12: persone che tendono ad uccidere quando si sentono con le spalle al muro.
Livello 13: assassini e psicopatici che uccidono per rabbia.
Livello 14: persone cospiratrici, machiavelliche ed egocentriche che uccidono per ottenere un profitto.
Livello 15: questo livello include psicopatici che in un attacco di rabbia possono uccidere decine di persone a sangue freddo. Ancora una volta il richiamo è a Charles Manson.
Livello 16: psicopatici che, oltre a uccidere, commettono atti viziosi.
Infine, gli individui collocati tra il 17° e il 22° livello sono caratterizzati da una malvagità primordiale, che potremmo definire pura. Sono psicopatici incapaci di provare rimorso e per i quali lo scopo dell’omicidio è il loro stesso sadismo.
Livello 17: serial killer con connotazioni sadiche, feticiste e sessuali. Un esempio tipico potrebbe essere quello di Ted Bundy.
Livello 18: assassini che prima torturano e poi uccidono.
Livello 19: psicopatici che prima intimidiscono, perseguitando le loro vittime e instillando in loro il terrore, per poi passare a commettere il crimine.
Livello 20: assassini psicopatici la cui unica motivazione è la tortura.
Livello 21: psicopatici che cercano solo la tortura, e non l’uccisione.
Livello 22: A questo livello della scala della malvagità troviamo i torturatori più estremi e gli assassini psicopatici totalmente schermati dal considerare il valore della vita umana.
Nonostante questo strumento sia stato sviluppato da un noto psichiatra forense, ad oggi non ha alcun valore clinico nel giudicare un criminale. Tuttavia, lo stesso Dottor Stone e gran parte della comunità scientifica utilizzano questo metodo basato su un’analisi dettagliata di oltre 600 criminali.
La scala del male rappresenta, in sintesi, uno strumento per categorizzare meglio gli atteggiamenti criminali che sottendono una certa aggressività e violenza.
di Daniele Sasso