Civiltà minoica: il mito del re Minosse e il sacrificio umano
Al tempo degli autori classici (700 avanti Cristo-100 dopo Cristo), a quanto pare, era rimasta poca memoria concreta dei Minoici e, quel poco che si sapeva ancora di loro, era ricco di connotati negativi.
Epidemide, un filosofo di Cnosso e indovino del VII secolo avanti Cristo, scrisse che “tutti i cretesi sono bugiardi” e, secoli dopo, le sue parole furono immortalate addirittura in una lettera di San Paolo Apostolo a Tito.
Anche gli antichi si riferivano così a Creta, soprattutto a causa della sua origine, che guarda caso è comune non solo agli stessi cretesi, ma anche ai minoici.
Europa, una bellissima principessa fenicia, venne sedotta da Zeus, che assunse le sembianze di un toro bianco per farsi avvicinare. La ragazza, dopo essere stata rapita, fu portata attraverso il mare dal re degli dei fino a Creta, dove in seguito ebbe da lei molti figli, tra cui Minosse, il primo re di Creta.
Minosse, secondo un altro mito, come abbiamo visto ordinò la costruzione del labirinto per richiudervi il Minotauro, un mostro leggendario mezzo uomo e mezzo toro.
La parola “labirinto” potrebbe derivare da labirinti, un’ascia bipenne che si trova scolpita sulla pietra di molte pareti del palazzo di Cnosso. Il mito racconta che, dopo aver perso la guerra contro Creta, il popolo ateniese fu costretto, ogni nove anni (oppure ogni sette a seconda delle versioni) ad inviare sette ragazzi e sette ragazze come sacrifici per il Minotauro. Le vittime, prima dell’arrivo di Teseo, venivano poi rilasciate dai cretesi nel labirinto e continuavano a vagare fino a che il Minotauro non le avrebbe mangiate.
Il Minotauro è sostanzialmente una leggenda, ma l’archeologia ha trovato prove del sacrificio umano negli antichi circoli greci, incluso a Cnosso e nel sito sacro dell’Anemospilia, pochi chilometri a sud.
Nella stessa Cnosso resti di bambini, tagliati e contaminati con lame di ossidiana, furono scoperti in un contesto religioso o di culto associato al periodo successivo all’eruzione di Thera. Il sacrificio umano è stato anche trovato ad Anemospilia ed è risalente a circa due secoli prima.
Durante il periodo di massimo splendore, tra il 1750 e il 1450 avanti Cristo, i minoici erano prima di tutto una potenza marina, come si evince dagli affreschi del palazzo di Cnosso.
Più di mille anni dopo i greci rimasero molto colpiti dalle imprese cretesi:
“Minosse…è stata la prima persona ad organizzare una marina. Ha controllato la maggior parte di quello che ora è chiamato il mar Egeo; governò sulle Cicladi, nella maggior parte delle quali fondò colonie” (Tucidide)
Durante la loro Età dell’Oro, i Minoici commerciarono con l’Egitto, con il Levante, con l’Egeo, con l’Asia Minore, con l’Italia, con la Sicilia e forse anche con la Spagna e la costa atlantica. Poi tutto però finì.
Secondo gli storici, Cnosso era la città più antica dell’Europa, venne fondata tra il 2000 e il 1900 avanti Cristo e il suo palazzo aveva caratteristiche molto avanzate per l’epoca, come ad esempio l’architettura monumentale, le fognature e i servizi igienici.
E anche se i Minoici soffrirono per i terremoti, gli studi effettuati sui resti architettonici del palazzo di Cnosso hanno dimostrato che il piano di base rimase lo stesso per 500 anni, fatta eccezione per alcuni lavori importanti di ristrutturazione, per le riparazioni e per l’aggiunta di altri edifici che aggiunsero ancora più maestosità al palazzo.
I terremoti non furono “cambiamenti di gioco”, ma spesso hanno spinto le autorità a provare qualcosa di nuovo, come, purtroppo, i sacrifici umani per provare a placare l’ira degli dei e far cessare i terremoti.
I magazzini del palazzo, così come gli avanzati sistemi di drenaggio, furono costruiti intorno al 2000 avanti Cristo e rimasero in uso fino alla distruzione definitiva del palazzo, avvenuta nel XIVesimo secolo avanti Cristo.
Il palazzo subì dei crolli per tutto il XIVesimo secolo avanti Cristo ma, verso la fine, venne abbattuto da una conflagrazione che fece cuocere le tavolette di argilla lineare B, sigillandone le impressione dei suoi abitanti per sempre.
Nel XIIIesimo secolo avanti Cristo ci fu una rioccupazione degli edifici del palazzo gravemente danneggiati, ma a questo punto i Minoici, con o senza “l’incoraggiamento miceneo”, erano in gran parte scomparsi dalla scena mondiale della storia.
Di Francesca Orelli