Kibyra, la nuova città antica restituita dalle sabbie del passato (II parte)
La squadra, oltre alla basilica, ha raggiunto anche una stanza a forma di cisterna, sepolta sottoterra, che in un primo momento Ozüdogru pensava che fosse la camera bassa del tempio.
Gli scavi in quest’area sono già stati completati e presto inizieranno i lavori di restauro:
“Un altro sito interessante è il bagno monumentale di epoca romana. Nel 2015 abbiamo effettuato lo scavo della facciata, quindi continueremo. Spero che, tra qualche mese, riusciremo ad entrare al suo interno. Durante i prossimi due o tre anni di scavi dovremmo riuscire a riportare alla luce i principali edifici di Kibyra, che saranno poi restaurati.
Quando arrivamo qui per la prima volta, era quasi tutto completamente sommerso dalla sabbia, persino le grandi strutture monumentali.”
Un membro del team di scavi, il professore associato Eray Dökü, ha dichiarato di aver iniziato gli scavi nello stadio della città nel 2006 e nel 2013, sette anni dopo, di aver scoperto una struttura abbagliante.
Parlando invece degli scavi della basilica, che dovrebbero iniziare a breve, Dökü ha confermato quanto detto dal collega:
“La basilica si trova su una collina che è stata utilizzata fin dalla sua prima formazione. C’è una sala intermedia vicino all’ingresso principale, quindi pensiamo che la basilica abbia tre navate. Tuttavia è ancora troppo presto per dirlo, perché abbiamo appena iniziato…e sono passate soltanto tre settimane. Solo continuando a scavare troveremo le risposte anche a questo mistero e scopriremo, finalmente, cosa si nasconde al suo interno.”
Di Francesca Orelli