Una tomba merovingia è stata ritrovata lunedì 19 agosto 2019 a Cahors, nella Francia sud occidentale, secondo un rapporto rilasciato dalla RFI.
La tomba, risalente al VII secolo, conteneva un sarcofago calcareo all’interno del quale gli archeologi hanno scoperto i resti di una donna anziana.
La scoperta è avvenuta nell’ambito della campagna di scavi, condotta in vista di un progetto di riqualificazione, da parte dell’unità archeologica del Dipartimento di Lot in collaborazione con gli specialisti dell’Istituto Nazionale Francese di Ricerca Archeologica Preventiva.
Lo scheletro, anch’esso risalente al periodo merovingio, recava tracce di osteoartrosi, una patologia tipica delle persone anziane di quell’epoca, ed è stato sepolto senza oggetti rilevanti.
È stato trovato vicino alla chiesa di san Bartolomeo, in una zona che gli archeologi francesi ritengono che, in origine, si trovasse all’interno di un monastero fondato nel VII secolo dal Didier di Cahors, un funzionario reale dell’epoca merovingia.
Oltre allo scheletro, in uno scavo poco distante, i ricercatori hanno scoperto anche alcune ceramiche e i resti di quella che, forse, era una cucina.
Chi erano i Merovingi?
I Merovingi erano una dinastia che regnò su una grande parte della Francia e del Belgio attuali, come anche su una buona parte della Germania, della Svizzera e dei Paesi Bassi, dal V fino all’incirca la metà dell’VIII secolo.
L’epoca merovingia è stata contrassegnata dall’insorgenza di un forte sentimento cristiano, soprattutto tra gli aristocratici, dall’insediamento progressivo della Chiesa nei loro territori e dalla prima ripresa economica di rilievo che avvenne dopo la caduta dell’Impero Romano.
I sovrani merovingi furono i primi, dopo la deposizione dell’ultimo imperatore romano, a rivendicare origini divine e, in alcuni casi, anche parentele più o meno legittime con Gesù Cristo, quindi non stupisce che riconobbero anche in fretta il potenziale della Chiesa.
Il più famoso di questi re fu senza dubbio Pipino III, detto “Il Breve”, padre di Carlomagno, primo fra tutti a proporre gli obiettivi, gli ideali e i metodi di governo che sarebbero poi stati ripresi dal suo celebre figlio e portati ad un alto livello di perfezione.
Durante questo periodo di transazione non solo iniziarono ad apparire i primi re francesi, ma la chiesa franca, dopo essere stata per troppo tempo nient’altro che un prolungamento del cristianesimo romano, si dotò di un proprio statuto, diventò più territoriale e passò sotto la protezione diretta del re franco di turno.
Di Francesca Orelli