21 Novembre 2024
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Oggi approfondiamo il saggio di Stefano Jossa, intitolato “La più bella del mondo. Perché amare la lingua italiana” edito da Einaudi.

Il professore napoletano, docente d’italiano presso la Royal Holloway University di Londra, è impegnato in questi giorni a promuovere il libro in giro per l’Italia.

“Da secoli è per tutti la lingua dell’amore. Suona più come un clavicembalo che come una chitarra rock, e questo la rende uno strumento delicato da maneggiare”.

Così descrive Jossa la lingua italiana nel suo bellissimo saggio. Un percorso appassionato attraverso gli usi e la storia del nostro idioma, accompagnato dai padri della letteratura.

Stefano Jossa spiega come la lingua natia rappresenti per ognuno “la casa del cuore”, uno strumento per esprimere i sentimenti più forti e intimi. E ci ricorda i motivi per cui essere orgogliosi della nostra.

Metafore, rime, sinonimi, suoni e dialetti fanno dell’italiano una lingua di una straordinaria ricchezza.

“La più bella del mondo.” Non è un saggio di linguistica, ma un libro che vuole raccontare la storia della nostra lingua. Perché ciò che distingue un idioma, spiega lo scrittore, è la sua storia.

E per farlo Jossa scomoda i nostri più grandi letterati, come Dante, Manzoni e Leopardi ma anche Pasolini con la sua riflessione ideologica, Calvino e Gaddafino ad arrivare a registi, cantautori e rapper dei giorni nostri. 

Jossa non biasima nemmeno i nuovi inglesismi, che tanto fanno discutere negli ultimi anni ma che l’autore considera un ulteriore prova della speciale ricchezza dell’italiano. Una lingua capace di accogliere parole oltre confine e trasformarle in italiane.

“A chi è poliglotta si chiede spesso in che lingua sogna, in che lingua parla quando fa l’amore, in che lingua impreca e insulta: come se la lingua avesse un contatto immediato con l’anima e fosse legata direttamente all’inconscio oppure ai sentimenti più intensi. La lingua esprimerebbe allora la parte più profonda della nostra personalità, perché lì risiede davvero quello che abbiamo dentro: come si può non amarla quanto noi stessi?”

di Virna Cipriani

Immagine tratta da Amazon.it

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